Dal 4 al 10 ottobre 2021 AID organizza la sesta edizione della Settimana Nazionale della Dislessia, in concomitanza con la European Dyslexia Awareness Week, promossa dalla European Dyslexia Association (EDA).
L’iniziativa prevede oltre 100 eventi gratuiti di formazione e sensibilizzazione sui disturbi specifici dell’apprendimento, promossi in tutta Italia da 80 sezioni provinciali AID, in collaborazione con istituti scolastici, amministrazioni locali, enti del terzo settore.
Consulta il sito https://www.aiditalia.org/it/news-ed-eventi/eventi/settimana-nazionale-della-dislessia-2021
DSA: UN MONDO IN UNA MAPPA
Nonostante la famosa quarantena per il contrasto del contagio da Covid-19 sia finita molte persone riportano come stato un aumento dei disturbi del sonno.
A chi non è mai capitato una notte di non riuscire a dormire!
I disturbi del sonno colpiscono molte persone, pregiudicando, in alcuni casi, la qualità della loro vita e alterando le normali attività fisiologiche del loro corpo. Molte persone non sanno come affrontare questi disturbi né tanto meno come risolverli. La mancanza di sonno può causare stanchezza cronica, diminuzione dell’attenzione e della concentrazione e irritabilità. Un’insonnia prolungata, inoltre, può avere effetti dannosi sulla salute.
Ma cosa sono i disturbi del sonno?
Per disturbo del sonno si intende ciò che va ad alterare la qualità e la stabilità del nostro sonno.
Quando si parla di disturbi del sonno, il più delle volte l'ascoltatore pensa immediatamente all'insonnia. L’insonnia è il disturbo più frequente ma non è l’unico.
A tutti, come dicevamo è successo di trascorrere, almeno occasionalmente, qualche notte senza riuscire a dormire. E sulla base di questa personale esperienza si tende spesso a far coincidere la definizione generica di "disturbo del sonno" con l'insonnia. Ciò in realtà non corrisponde del tutto alla realtà clinica.
L’insonnia è l’incapacità di avere un sonno adeguato per qualità e quantità, i soggetti hanno molti risvegli o fanno fatica ad addormentarsi. Normalmente colpisce tra il 10 e il 15% della popolazione generale, mentre quasi il 40% degli italiani ha almeno un episodio di insonnia all’anno. L’insonnia diventa una patologia quando dura per almeno 3 notti a settimana e prosegue per mesi, almeno più di 30 giorni. È una patologia cronica se supera l’anno.
Le principali conseguenze dell’insonnia sono:
- astenia, ossia una stanchezza significativa;>
- disturbi dell’attenzione, della concentrazione e della memoria, soprattutto sul lavoro;>
- eccessiva sonnolenza diurna;>
- disturbo dell’umore;>
- ansia e facile irritabilità. >
L’American Accademy of Sleep Medicine (AASM) prendendo in considerazione i disturbi del sonno ne delinea quattro categorie:
1) >disturbi dell'inizio e del mantenimento del Sonno o insonnie;>
2) >disturbi da eccessiva sonnolenza o ipersonnie;>
3) >disturbi del ritmo Sonno-veglia;>
4) disturbi associati al Sonno, a stadi del Sonno o a risvegli parziali, complessivamente chiamati parasonnie.>
COME AGISCE IL SISTEMA IMMUNITARIO
Essere immuni vuol dire essere protetti. Il sistema immunitario nel nostro corpo ha questo compito, diciamo quello di lottare contro le infezioni. Se il corpo è debilitato, possiamo dire che diminuisce questa sua capacità di sconfiggere intruso e ci rende più vulnerabili a certe malattie.
Sappiamo che le principali cellule del sistema immunitario sono i leucociti o i globuli bianchi.
Quando l’organismo capta una minaccia, queste cellule si mobilizzano e viaggiano nel sangue fino al punto nocivo. Le sue funzioni sono quelle di riparare il tessuto danneggiato, di contenere la diffusione dell’infezione e di produrre le sostanze che promuovono il dolore, gli algogeni.
L’infiammazione è il mezzo di cui il sistema immunitario usa per far fronte alle infezioni, sia quelle causate dai batteri, funghi, virus, protozoi o dai prioni. Capta le particelle che risultano nocive per la salute e, prima della loro invasione, reagisce attaccandole e distruggerle.
L’infiammazione così passa solo quando la minaccia sparisce.
GLI STUDI CHE COSA DICONO!
Il sistema immunitario è in stretta relazione con il sistema nervoso autonomo, si sa’ ormai che tecniche di respirazione possono ridurre la produzione delle sostanze che stimolano i processi infiammatori e aumentare le sostanze antinfiammatorie.
Ricordiamo una delle ricerche, nota è quella della tecnica, messa a punto dal recordman di resistenza al freddo, Wim Hof. Applicando una tecnica di respirazione e meditazione da lui sviluppata, Hof è in grado di mantenere normale la propria temperatura corporea anche dopo un’ora di immersione senza vestiti in una vasca di ghiaccio, un tempo normalmente sufficiente a indurre un'ipotermia mortale. I ricercatori avevano scoperto che Hof riusciva ad alterare volontariamente l'attività del suo sistema nervoso simpatico, che a sua volta influiva sul sistema immunitario attraverso l'attivazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene.
Attraverso studi ulteriori con controllo gli studiosi hanno suggerito la possibilità di usare tecniche respiratorie come terapia di supporto a malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide e le malattie infiammatorie intestinali, diminuendo così il ricorso ai farmaci, e quindi anche agli effetti collaterali.
I SISTEMI INTEGRATI: i trucchi per rafforzarlo
Della respirazione se ne parla molto, ma non sempre in modo chiaro e preciso. Alcune tecniche dicono che bisogna forzarla, altre allungarla, altre ancora trattenerla e così via.